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UN CONFLITTO FRA POTERI SOTTO LA VESTE DI QUESTIONE DI COSTITUZIONALITÀ: AMMINISTRAZIONE E GIURISDIZIONE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE. NOTA A CORTE COSTITUZIONALE, SENTENZA N. 85 DEL 2013

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L’autore commenta la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalle autorità giudiziarie di Taranto rispetto al decreto legge, poi convertito in legge, con il quale si stabilisce la possibilità di continuare la produzione nella acciaieria ILVA di Taranto, conformandosi all’autorizzazione integrata ambientale rivista con nuove prescrizioni: e ciò anche in presenza dei provvedimenti di sequestro disposti dall’autorità giudiziaria che avrebbero comportato la chiusura dello stabilimento.. La sostanza della controversia sta nel rapporto fra poteri del giudice e poteri dell’amministrazione: nella specie ci si interroga su chi sia competente a stabilire il punto di equilibrio nel bilanciamento fra diritto alla salute dei lavoratori e della popolazione locale e interesse pubblico alla continuità dell’occupazione e della produzione, quando si tratta di consentire o meno la prosecuzione, nel futuro, di un’attività di per sé lecita e socialmente utile, valutandone la “pericolosità”, in senso generico, per l’ambiente e la salute. La nota conclude, in adesione alla sentenza della Corte, che la individuazione di questo punto di equilibrio spetta all’amministrazione, e non può essere demandata in ultima istanza al potere giudiziario, salvo sempre il controllo di “non irragionevolezza”. Da questo punto di vista la sentenza si colloca nel quadro della giurisprudenza costituzionale, che l’autore richiama, sui conflitti di attribuzioni fra potere esecutivo e potere giudiziario.

 

A decree-law of 2012 allowed the continuation of the production, with new requirements, in the steel plant ILVA in Taranto subject to seizure by judicial authorities, that would have result in the closure of it. The author comments on the judgement of the Constitutional Court which dismissed the questions of constitutionality of the decree, raised by the judicial authorities. The substance of the dispute lies in the relationship between the powers of the judiciary and administrative powers: which of them  is ultimately responsible for determining the point of equilibrium in the balance between the protection of health and the environment, and public interest to the continuity of employment and production, when it comes to allowing or not to continue in the future an activity in itself lawful and socially useful, taking into account its "dangerousness”, in a generic sense, for the environment and health? The note concludes, in agreement with the  judgment,  that the identification of this balance, always subject to the control of reasonableness,  rests with the administration, and cannot be left as a last resort to the judiciary. From this point of view, the judgment comes in the context of constitutional case law, mentioned by the author, which resolved conflicts of powers between the executive and the judiciary.

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