SOMMARIO: 1. - Premessa: la questione dell’inarrestabile divulgazione telematica di documenti secretati. 1.1. – (segue): la conseguente drammatizzazione dei fenomeni della «neutralizzazione» della politica e della «politicizzazione» della giurisprudenza. 2. – Gli effetti della vanificazione telematica del vincolo del segreto. 2.1. – (segue): la conseguente equivoca caratterizzazione della «libertà d’informarsi» e della «libertà d’informare». 2.2.– (segue): la conseguente equivoca caratterizzazione del legame fra democrazia e opinione pubblica. 2.3. – (segue): il conseguente rischio della produzione e divulgazione di documenti travisabili. 3. – Sul pericoloso snaturamento di un principio di civiltà giuridica: dal «nulla poena sine judicio» al «nullum judicio sine poena» mediatica e popolare. 3.1. – (segue): verso un nuovo e mostruoso strumento processual-mediatico? L’indagine d’inchiesta penale.
1. - Premessa: la questione dell’inarrestabile divulgazione telematica di documenti secretati.
Soprattutto dopo WikiLeaks il sistema di acquisizione e divulgazione delle notizie, come pure quelli di formazione del consenso e di maturazione dell’opinione pubblica, non sono più gli stessi. Il rilievo è facilmente desumibile dai recenti accadimenti internazionali (c.d. primavera araba ) e nazionali (contestazioni delle scelte di politica estera del governo Berlusconi e critiche sulla condotta morale del relativo Presidente del Consiglio). A tali accadimenti ha certamente concorso l’inarrestabile diffusione telematica non autorizzata dei documenti interessati sia stranieri (la divulgazione da parte di WikiLeaks nel novembre 2010 di oltre 250.000 documenti contenenti le informazioni confidenziali inviate da 274 ambasciate americane al dipartimento di Stato degli Stati Uniti ), sia nazionali (la divulgazione da parte di Dagospia dei documenti istruttori e delle intercettazioni telefoniche riguardanti il c.d. Rubygate) .