Il presente articolo propone un nuovo approccio filosofico ai diritti umani fondamentali con cui, attraverso una nuova interpretazione del concetto di dignità umana sviluppata da Immanuel Kant, si cerca di chiarire la differenza tra le pratiche culturali controverse e le violazioni dei diritti umani. Vi si suggerisce l'adozione di un concetto etico dei diritti umani fondamentali, al fine di conciliare le teorie relativistiche, che si oppongono al rispetto universale di questi diritti, con le posizioni universalistiche, che sostengono il rispetto incondizionato di questi diritti in tutte le culture. La composizione tra queste due posizioni è possibile, utilizzando la teoria di Kant, al fine di comprendere che i diritti umani fondamentali sono una sottospecie del genus dei diritti umani a cui, attraverso la protezione delle persone contro qualsiasi forma di reificazione o la riduzione del loro status come soggetti di diritti, risulta affidata la tutela della dignità umana nella sua dimensione basica. Sotto tale riguardo le peculiarità morali di ogni cultura sono rispettate e riconosciute quali forme individuali di realizzazione della dignità umana.
Through a new reading of the concept of human dignity developed by Immanuel Kant, this article proposes a new philosophical approach to fundamental human rights, in order to make clear the differences between controversial cultural practices and violations of rights. The investigation suggests the adoption of an ethical concept of fundamental human rights to be achieved by reconciling relativistic theories that are opposed to the universal respect of these rights, with the universalist positions that advocate the unconditional observance of these rights in all cultures. The compromise between these two positions is possible, using Kant’s theory, through an understanding of fundamental human rights as a subspecies of the genus human rights, which is responsible for maintaining human dignity at a fundamental level and protecting individuals against any form of objectification or reduction of their status as subjects with rights. Thus, the moral peculiarities of each culture are respected and recognized as individual forms of human achievement, provided that they do not imply the reduction of the individual to a mere instrument or object.