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LA RIFORMA DEL BICAMERALISMO

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1. L’eterno ritorno della discussione sul bicameralismo. – 1.1. Il bicameralismo che avrebbe potuto essere e non è mai stato (il disegno originario del costituente). – 2. L’interpretazione della “nuova” stagione della discussione sul bicameralismo. – 3. Il metodo delle riforme costituzionali. – 3.1. La centralità del ruolo del governo. – 3.2. Un unico disegno di legge per una pluralità di riforme. – 3.3. L’applicazione dell’art. 138 cost. senza deroghe – 3.4. L’obiezione della delegittimazione dell’attuale Parlamento. – 4. I contenuti del progetto. – 5. Linee di coerenza ed incoerenza nel progetto. – 5.1. Coerenza interna. – 5.2. Coerenza rispetto alla riforma nel suo complesso. – 6. Di alcune linee di soluzione alternative. – 6.1. Il monocameralismo. – 6.2. Il Bundesrat come modello. – 7. È possibile mettere in discussione le premesse della riforma del bicameralismo nella stagione della XVII legislatura, nel segno di un “ritorno al futuro”?


1. L’eterno ritorno della discussione sul bicameralismo

È stato studiato, detto e scritto molto sul tema della riforma del bicameralismo; e si è anche discusso e progettato (e fallito) molto sul piano della politica e delle istituzioni. Non credo si possano nascondere un certo disagio e senso di frustrazione nell’affrontare il problema di un tema di riforma che abbiamo visto troppe volte riproposto senza che sia giunta a maturazione una qualche ipotesi capace di agire sull’entropia del sistema costituzionale consolidato. Disagio e frustrazione acuiti della divaricazione tra le acquisizioni degli studi, della dottrina e le superficiali strumentalizzazioni che troppo spesso osserviamo nella discussione politica. I modelli di riferimento sono ampiamente noti ed è nota e condivisa la prudenza metodologica indispensabile nel maneggiarli. Almeno a livello della riflessione costituzionalistica. Ma altrettanto nota e apparentemente irrefrenabile è la propensione della politica ad ignorare o sottovalutare prudenza e coerenza metodologica, per proporre l’evocazione di modelli che, di volta in volta, sembrano meglio soddisfare le esigenze immediate, attribuendo con eccessiva disinvoltura etichette spesso incongrue. Proprio perché il tema del bicameralismo – e segnatamente della sua riforma – è, nel nostro paese, annoso e complesso, pare ragionevole in questa relazione delimitarlo rispetto alla fase che sta attraversando la discussione in questo scorcio della XVII legislatura, pur cercando di ragionarne in modo che non risulti soffocato dal contingente.

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