Sommario: 1. - Premessa; 2. – L’evoluzione in sede CEDU; 3. - Il primo intervento di “omogeneizzazione”: gli indirizzi della CGUE in Maruko e Römer; 4. - L’intervento della Cassazione a seguito della sentenza n.138/2010 e degli indirizzi europei; 5. - Conclusioni
1.Premessa
La sentenza n.4184/2012 della Corte di Cassazione segue non solo temporalmente ma anche concettualmente le linee interpretative della giurisprudenza costituzionale, comunitaria e CEDU in materia di coppie same-sex . Con quest’ultima massima giurisprudenziale , si sancisce in maniera definitiva il superamento del “dualismo complementare” tra famiglia (matrimoniale) ed eterosessualità in favore di un diritto alla vita familiare che viene riconosciuto come fondamentale ed universale – prescindendo sia dal coniugio che dal sesso dei conviventi – accettando la differenziazione elaborata nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea all’art.9 tra diritto a contrarre matrimonio e diritto a formare una famiglia.
Come già formulato in Maruko e Römer dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), il concetto di ‘omogeneità’ diviene parametro di riferimento e garanzia, ovvero le coppie omosessuali potendo essere assimilabili sul piano concreto alle coppie eterosessuali in diverse circostanze – avendo ambedue i connotati tipici dell’unione familiare fondata su un rapporto emotivo stabile e duraturo – debbono godere delle tutele previste dall’ordinamento.