1. Rilievo della riforma costituzionale tedesca del 2009.
La riforma costituzionale tedesca che ha introdotto un freno al debito pubblico (c.d. Schuldenbremse) rappresenta un imprescindibile punto di riferimento per qualsiasi iniziativa normativa di analogo tenore . L'exemplum tedesco assume un particolare valore in ragione di alcuni fattori: in primo luogo, per il primario ruolo politico che la Repubblica federale di Germania svolge all'interno dell'Unione europea; in secondo luogo, per la peculiare attenzione che il legislatore costituzionale tedesco ha sempre mostrato nei confronti della c.d. costituzione finanziaria, che disciplina con inusuale precisione i rapporti finanziari tra Federazione (Bund) e Stati membri (Länder); in terzo luogo, per l'apparente cambio di marcia che questa riforma implica, ove solo si pensi che le precedenti regole costituzionali in materia di bilancio, in particolare la c.d. golden rule introdotta con la riforma costituzionale del 1969, hanno consentito alla Germania di sviluppare intensamente il carattere di socialità della propria forma di stato; infine e con riferimento ad aspetti più congiunturali, per le legittime domande sul rapporto di causa-effetto tra la riforma costituzionale e il contesto economico internazionale.
Prima di esaminare più da vicino i contenuti della riforma, pare opportuno dedicare qualche attenzione proprio al contesto internazionale e nazionale in cui essa prende forma.
2. Il contesto internazionale e nazionale della riforma.
La crisi finanziaria internazionale esplosa nel 2007 e la recessione economica che ne è seguita hanno indubbiamente provocato un maggiore ricorso delle istituzioni nazionali al debito. Ciò è particolarmente vero per gli Stati Uniti d'America e per l'Europa. E' noto che, se l'Italia ha una esposizione debitoria del 120% rispetto al prodotto interno lordo, quella della Germania si assesta intorno al 76% . Dunque, livelli d'indebitamento decisamente differenti ma ugualmente presenti, nonostante le regole del Patto di Stabilità e Crescita adottate a livello di Unione Europea.
Con la modifica dell'art.115 della Legge fondamentale tedesca (da ora LF) -intervenuta, come si è detto, nel 1969- si cercò di porre un freno all'indebitamento attraverso la c.d. golden rule che permette il ricorso al debito solo per le spese in conto capitale . L'effetto frenante fu tuttavia parziale poiché l'aumento del debito pubblico ha avuto luogo anche dopo l'introduzione di tale principio nella Legge fondamentale e nelle costituzioni di alcuni Länder . Non si deve tuttavia dimenticare che la presenza della golden rule ha contribuito alla costruzione dello Stato del benessere, attraverso notevoli investimenti pubblici nelle infrastrutture e nell'istruzione pubblica.